Vorrebbe solo godersi la pensione in tranquillità, ma per anni una sessantenne dell'Alta Valsugana è stata continuamente tormentata dal vicino di casa, anche lui in pensione, ed è stata costretta a denunciarlo portando il caso in tribunale.

Tutto ha avuto inizio nel 2017, quando apparentemente senza alcuna causa scatenante l'uomo ha iniziato a disturbare in diversi modi l'anziana: fili della corrente elettrica tagliati, contatore manomesso, colpi ripetuti al muro anche nella notte per far rumore e impedirle di riposare. Una volta, secondo quanto raccontato dalla donna in aula, avrebbe addirittura provato a investirla con il motorino. Sempre dai racconti al giudice sono inoltre emersi altri dettagli riguardo gli atteggiamenti e le azioni del vicino: ad esempio, pare che abbia "foderato" muri e finestre di casa con carta stagnola per proteggersi dalle onde elettromagnetiche, e che sia diventato completamente irreperibile. Non aprirebbe la porta a nessuno, al punto che il suo campanello è attualmente coperto da un'edera, e sarebbe anche sconosciuto al sistema sanitario non avendo un medico di base. Inoltre, in tutti questi anni non si è mai presentato in tribunale per difendersi dalle accuse, e quindi non è stato nemmeno possibile sottoporlo a perizia psichiatrica.

Il giudice ha quindi deciso, nella giornata di lunedì 22 gennaio, di condannare l'uomo per stalking a un anno e tre mesi e a risarcire 10mila euro alla vittima.