Cronaca

Poste, nove gli sportelli a rischio chiusura. Due le "conversioni"

Per alcuni uffici postali, infatti, è prevista la chiusura; per altri, invece, il Gruppo Poste ha pensato ad una trasformazione in sportelli multiservizi: il caso di Riva del Garda e Pietramurata

Tagli in vista per oltre mille uffici postali in Italia: 1156 sportelli da chiudere, altri 638 da razionalizzare riducendo l'orario e i giorni d'apertura. E' quanto prevede il piano di riorganizzazione che Poste Italiane ha già inviato all'Agcom, allegando la lista delle strutture "anti-economiche". In provincia di Trento, secondo quanto previsto dal Gruppo Poste, a rischio chiusura ci sono gli sportelli di Meano e Cadine (Trento), Bezzecca, Borghetto all'Adige, Nago, Pieve di Ledro, San Sebastiano (Folgaria), Tiarno e Marter (valsugana).

Per Riva del Garda e Pietramurata - invece - è per ora prevista la "chiusura amministrativa" ovvero, come spiega l'amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, una "conversione". Per alcuni uffici postali, infatti, è prevista la chiusura; per altri, invece, il Gruppo Poste ha pensato ad una trasformazione in sportelli multiservizi: saranno un po' anagrafe, un po' ufficio postale, un po' ufficio del comune, ecc…). Nella peggiore delle ipotesi verranno aperti solo alcuni giorni a settimana.

Nonostante ciò, l'azienda rassicurara i cittadini: "Niente di definitivo al momento. Non li vogliamo chiudere - dice Massimo Sarmi, l'ad di Poste Italiane - . Quel report  è una lista che siamo obbligati a inviare ogni anno all'autorità di riferimento, cioè all'Agcom. Però sono sportelli effettivamente sotto i parametri di economicità, quindi per non tagliarli stiamo raggiungendo accordi con gli enti locali per trasformarli in centri multiservizi".

 

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