Cronaca

Una via per Oriana Fallaci, il comune dice no

L'Aula boccia la proposta delle minoranze di intitolare una strada del capoluogo alla giornalista e scrittrice. "Una figura che divide" secondo il comune di Trento che come accaduto a Cremona, ha respinto la mozione

Una strada intitolata ad Oriana Fallaci e l'istituzione di un premio letterario in suo nome in collaborazione con gli istituti superiori del capoluogo trentino. La proposta, presentata da Lega Nord e sostenuta da Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Progetto Trentino e dal consigliere del Cantiere Civico Renato Tomasi è stata bocciata dall'aula del comune di Trento con 18 sì, 16 astenuti, 2 contrari e un non votante.

"Una figura che divide" secondo l'assessore alla cultura Andrea Robol: parole che ricalcano le motivazioni della commissione toponomoastica del comune di Cremona che nei mesi scorsi ha negato l'intitolazione di una strada alla giornalista e scrittrice, scomparsa nell'estate del 2006.  Nel comune lombardo la petizione in favore di una strada per la Fallaci era stata sostenuta dalle firme di 130 cittadini.

Oriana Fallaci è stata definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente.

All'indomani dell’attentato dell’11 settembre a New York la giornalista fiorentina ruppe un silenzio durato quasi dieci anni e scrisse un durissimo articolo dal titolo “La rabbia e l’orgoglio” per il Corriere della Sera. Una vera e propria invettiva contro quella che definiva la “fandonia dell’Islam moderato”. Descrisse i musulmani come una civiltà “che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi, le teste tagliate”. Bollò il Corano come un libro in cui sono presenti “la poligamia, la sottomissione, anzi, la schiavizzazione della donna.


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