Marmolada, Fugatti firma lo stato di emergenza
Secondo l'ordinanza "il rischio di altri crolli è concreto"
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha dichiarato lo stato di emergenza sull'area in cui mercoledì 6 luglio il sindaco di Canazei aveva già posto il divieto d'accesso.
L'ordinanza è datata venerdì 8 luglio e, a partire dalla considerazione che quanto avvenuto è da considerarsi una "calamità" e che "il rischio di altri crolli è concreto", ordina a tutti gli enti e le strutture competenti di operare per ristabilire con urgenza una situazione di normalità.
"I rifugi, le malghe e le strutture ricettive presenti in loco subiranno ingenti perdite economiche dalla chiusura del massiccio della Marmolada - si legge nel documento -. I danni potranno essere quantificati solo superata la fase emergenziale".
La cessazione dello stato di emergenza non è indicata: toccherà a un altro decreto del presidente stabilirne la fine.
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La ricostruzione della tragedia del 3 luglio
Nel documento viene ricostruito anche quanto avvenuto domenica 3 luglio quando un seracco si è staccato da Punta Rocca innescando una frana di ghiaccio misto roccia che si è protratta per circa due chilometri. Nel suo percorso la valanga di ghiaccio ha man mano aumentato il suo volume arrivando a 300mila metri cubi di materiale.
Da una prima stima, il fronte che è crollato è largo 80 metri e altro 30, per un volume stimato di circa 40mila metri cubi. Si stima che l'ondata di ghiaccio e neve abbia raggiunto i 300 chilometri orari travolgendo gli alpinisti e gli escursionisti che si trovavano a valle del distacco.
Dalle ultime stime si contano 19 tra feriti (8) e vittime (11).