Cronaca

Aggressione al responsabile di Casa Pound: "In venti ad aspettarmi sotto casa, messi in fuga"

In venti contro due, evidentemente solo a scopo intimidatorio: le due vittime, tra cui il responsabile di Casa Pound Trento, non hanno riportato lesioni particolarmente gravi ed anzi, scrivono, "li abbiamo messi in fuga"

Aggrediti sotto casa di notte: a denunciare il fatto è il responsabile del circolo trentino di Casa Pound Filippo Castaldini, vittima, insieme ad un altro militante, di un'aggressione da parte di venti persone, armate di spranghe e tirapugni. Rincasando insieme ad un amico questa notte, si sarebbe trovato una ventina di persone ad aspettarlo sotto casa, "antifascisti, armati di spranghe e tirapugni" si legge in un comunicato.

I due sarebbero però riusciti a mettere in fuga il gruppo senza riportare lesioni particolarmente gravi. Evidentemente l'intento del gruppo era solo intimidatorio: "Il gruppo di antifascisti armato di spranghe e tirapugni, alla vista dei due giovani di CasaPound, li ha aggrediti sotto il portone di casa - si legge in una nota diffusa in mattinata - ma i due militanti, che non sono fuggiti, non hanno riportato gravi lesioni, facendo poi indietreggiare il nutrito gruppo".

Sull'episodio faranno luce le forze dell'ordine. I due raccontano anche di essere stati aggrediti proprio dopo una serata, che si è tenuta nella sede di via Marighetto, dedicata a Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI, vittima di un agguato avvenuto sulla porta di casa sua, a Milano, morto il 29 aprile 1975 per le ferite riportate durante l'aggressione da militanti ritenuti vicini alle Brigate Rosse. 


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