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Grande successo per lo spettacolo Variegato

Un nevicata straordinaria quella di domenica scorsa, come straordinaria è stata la prima rappresentazione dello spettacolo “Variegato”: Varietà di suoni e di parole. Mentre fuori, il candore e le temperature sotto lo zero, incorniciavano una Trento perfettamente “natalizia”, all’interno dell’Auditorium S. Chiara, domenica 10 dicembre, sono divampate le fiamme del fuoco sacro della passione e dell’Amore narrate in Variegato, spettacolo scritto da Maria Letizia Beneduce per la regia di Pietro Giorgetti, interpretato dal Trio le Capinere in collaborazione con il Corpo Bandistico Albiano diretto dalla magistrale bacchetta del M°. Marco Somadossi che ne ha curato anche tutti gli arrangiamenti musicali. Emozione, commozione, divertimento, riflessione, ricordo, entusiasmo e “Variegate” altre sensazioni, sono stati gli ingredienti che hanno letteralmente rapito il pubblico presente in sala, facendolo saltare in una standing ovation accompagnata da ben 12 minuti di applausi ininterrotti per la performance straordinaria del Trio Le Capinere (Maria Letizia Beneduce, Fabiola Battaglini, Sara Cresta) e dei musicisti Cembrani. Uno spettacolo in cui l’avvicendarsi di scene diverse e travolgenti, sottolineate da precisi e sempre sorprendenti interventi sonori delle musiche scritte da Somadossi, dalla fantasiosa regia di Pietro Giorgetti e dalla rocambolesca bravura del trio (ben 15 personaggi interpretati dalle tre attrici-musiciste sul palco dell’auditorium) ha trasportato il pubblico in un ambiente surreale ove il riferimento temporale, sebbene lo spettacolo fosse ambientato nei primi anni 40 del secolo scorso, trasportava gli spettatori immancabilmente nel presente. Un racconto che, accostandosi ad una serie di canzoni, ha sviluppato nel corso dei 70 minuti di spettacolo il significato dell’amore e dell’amare. Sorprendente e allo stesso tempo destabilizzante il monologo interpretato dalla stessa autrice dello spettacolo, Maria Letizia Beneduce, che con una incredibile capacità interpretativa ha lasciato senza fiato il pubblico presente in sala. Al suo fianco altre due poliedriche artiste: la soprano Sara Cresta e la polistrumentista Fabiola Battaglini che, ora alternandosi, ora confrontandosi con la Beneduce (voce, violino, mandolino, narratore) hanno tessuto una trama finissima impreziosita da mille emozioni. Sul palcoscenico Sara Cresta, con grande presenza scenica sottolineata dai costumi di Pasqualina China, s’è distinta per una capacità interpretativa sempre appropriata raggiungendo momenti particolarmente intensi nell’interpretazione di “Musica proibita”, aria da salotto del compositore piemontese Stanislao Gastaldon. Figure cardine dell’intero spettacolo i personaggi interpretati da Fabiola Battaglini: ora alla fisarmonica, ora alla voce, ora alla batteria, ora impegnata in funamboliche quanto inaspettate coreografie curate da Cristina Belletti, ha saputo condurre con precisa e amabile autoironia il ruolo a lei affidato. La macchina dello spettacolo è stata guidata in modo impeccabile dal regista Pietro Giorgetti, dalla direttrice di palcoscenico Roberta Sileo con l’aiuto del fotografo di scena Giorgio Mostarda. Vera sorpresa della serata, è stato l’apporto sonoro-musicale del Corpo Musicale di Albiano che ha voluto, con il suo presidente Ruggero Odorizzi ,concludere i festeggiamenti a ricordo dei 90 anni di fondazione con questa nuova produzione. I musicisti della banda, posizionati nella buca dell’orchestra, hanno sottolineato, guidato, interagito e supportato in modo impeccabile e professionale l’azione scenica del trio Capinere. La varietà dei colori, degli stili e dei caratteri espressi dai musicisti è stata incredibile: constatazione resa ancora più considerevole dal fatto che questo progetto rientra all’interno di una programmazione di un’associazione di volontariato culturale che nel corso degli anni ha sempre saputo contraddistinguersi per la qualità proposta (vedi progetti Amadeus “Trentino senza tempo”, le collaborazioni con i solisti della Scala, con le cantanti pop Tosca ed Antonella Ruggiero, l’allestimento dell’opera Traviata ecc..) Su tutto questo la consolidata esperienza e qualità musicale del M° Marco Somadossi (uno dei massimi esperti del settore in Italia, docente al Conservatorio di Udine, direttore artistico del Concorso Internazionale “Flicorno d’oro”, direttore attivo in tutta Europa e USA) che, oltre alla veste di precisissimo e attento direttore, si presentava in questo spettacolo come curatore di una serie di arrangiamenti i quali, valorizzando e mettendo in luce tutte le peculiarità timbriche e tecniche dell’orchestra di fiati, hanno esaltato la stessa narrazione. Narrazione che ha visto, nell’interpretazione multimediale del regista Pietro Giorgetti, un susseguirsi di sorprese visive e sceniche mai scontate e sempre incantevoli. Regina della serata, indubbiamente, l’autrice ed interprete dei testi Maria Letizia Beneduce: affascinante nei panni della narratrice, strabiliante in quella di violinista (musicista di grandissima esperienza, la settimana scorsa era impegnata nella tournée con l’orchestra di Ennio Morricone). Un particolare plauso, infine, all’amministrazione comunale di Albiano nella persona del Sindaco dott.ssa Erna Pisetta e della Cassa Rurale Lavis-Mezzocorona-Val di Cembra rappresentata dal presidente Ermanno Villotti che hanno creduto e sostenuto una tale proposta artistica rendendo i festeggiamenti dell’anniversario di fondazione del Corpo Bandistico Albiano degni di attenzione a livello Nazionale. A quando una replica? .


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