Politica

Provincia, bilanci più magri: tassa sul turismo per finanziarne la promozione

Sì all'introduzione della tassa di soggiorno, invece della tassa di scopo, per far fronte, in un momento di contrazione del bilancio della Provincia, alla spesa crescente per la promozione del turismo trentino

Sì all'introduzione della tassa di soggiorno, invece della tassa di scopo, per far fronte, in un momento di contrazione del bilancio della Provincia, alla spesa crescente per la promozione e commercializzazione del turismo trentino e rafforzamento del ruolo delle pro loco. Dopo che a proporla, suscitando polemiche, fu Dellai, ora l'argomento torna sul tavolo, inserito tra i punti centrali, dell'intervento dell'assessore provinciale del Patt Michele Dallapiccola in seconda commissione. C'è quindi bisogno di soldi, ed il settore turistico (è il 15% del Pil, circa 2,5 - 3 miliardi di euro su un totale di 16 miliardi) viene considerato un buon mezzo per racimolare fondi. Secondo l'assessore Dallapiccola uno dei punti deboli del turismo trentino sta nel fatto che gli operatori cercano di essere competitivi operando prevalentemente sul prezzo. Il fatto che si cerchi di giocare al ribasso per attrarre turisti stranieri sta mostrando tutti i suoi limiti. Invece, ha affermato l'assessore, gli operatori devono avere più fiducia in se stessi. Altro aspetto, emerso con grande evidenza, in modo pesante, nell'operazione ascolto avviata in questi mesi da Dallapiccola, lo scarso coordinamento delle iniziative di promozione. "Gli operatori manifestano in modo deciso l'impressione che nel tempo si sia perso l'indirizzo di chi fa che cosa e che si sormontino le iniziative delle Apt, della divisione turismo di TS e delle pro loco. In un raddoppiarsi di iniziative che portano a scarsi risultati e che richiedono una dotazione di fondi che potrebbe essere diversa quando queste iniziative fossero coordinate". Insomma, serve un maggiore coordinamento tra Apt di ambito ("a fare promozione - ha detto l'assessore - non si deve andare con la macchina ma con il pulmino") e per raggiungere questo obiettivo, ha affermato, si deve cogliere l'occasione per mettere mano alla legge 8 del 2002 e sancire definitivamente i ruoli. 

C'è il problema dei finanziamenti perché il bilancio Pat è in calo. Quindi si deve progettare, ha ricordato Dallapiccola, un contributo da parte degli operatori per la promozione. E su questo l'assessore ha espresso la sua preferenza sulla tassa di soggiorno rispetto alla tassa di scopo. Anche perché, ha ricordato, "sembrerebbe quantomeno ameno da un lato ridurre l'Irap e dall'altro istituire un'altra gabella". Una contraddizione da evitare e quindi la strada è quella della tassa di soggiorno. "Però - ha affermato - non possiamo dire agli operatori turistici: compratevi un blocchetto e distribuite fatture da un euro a testa e mandateci i soldi". Insomma, non si possono gravare gli imprenditori turistici di gravami burocratici. Quindi, secondo Dallapiccola, la scelta deve cadere sulla Carta dei turisti, una card elettronica, che comprenda anche accessi ai musei, ai trasporti e buoni per l'acquisto di prodotti locali. 


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