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Che fine ha fatto il referendum sul Trentino biologico? "Bloccato da Fugatti, faremo ricorso"

Il referendum era previsto al massimo entro ottobre 2020, poi è stato sospeso "sine die". Ora il Comitato ha deciso di ricorrere al Tar

Prima ritardato, poi sospeso "sine die": il referendum per trasformare l'intero Trentino in un distretto di agricoltura biologica ora è oggetto di un ricorso al Tar. A presentarlo sono i promotori del referendum stesso, contro l'ordinanza del presidente della Giunta Maurizio Fugatti che, il 15 gennaio scorso, ha di fatto bloccato l'iter. Dichiarare il Trentino distretto biologico è sostanzialmente un modo per bandire definitivamente dalla provincia tipologie di trattamenti chimici ancora utilizzate.

"Il referendum si sarebbe dovuto svolgere al più tardi entro la fine di ottobre del 2020 - scrivono i pomotori - e propone che, al fine di tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, la Provincia Autonoma di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando iniziative legislative e provvedimenti amministrativi finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici".

Ad ottobre 2020, in contemporanea co le comunali, il referendum non si è tenuto. Poi è stato bloccato definitivamente. Una situazione che rischia, tra le altre cose, di far scemare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione. "L’ordinanza del presidente Fugatti è illegittima poiché non gli è attribuito alcun potere di rinvio o sospensione del referendum e, allo stesso tempo, evidenzia i suoi ritardi nell’indire il referendum, ritardi non ammessi dalla legge provinciale" conclude la nota del Comitato. 


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