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L'uomo che disse no a Hitler, presentazione del libro a Cognola

«Se nessuno avrà mai il coraggio di contrastare il nazionalsocialismo, questo sistema non crollerà mai!».
È il 4 ottobre del 1944 e la giovane recluta delle SS, il sudtirolese Josef Mayr-Nusser, ha appena gridato la sua obiezione di coscienza di cristiano alla dittatura. Il padre di famiglia e presidente della sezione giovanile dell’Azione cattolica di Bolzano viene arrestato, e nel febbraio del ’45 sarà condannato a morte e avviato a Dachau.
Non ci arriverà mai. Il treno della morte è costretto a stazionare a Erlangen a causa di un bombardamento alleato. Josef, stremato per le privazioni e per un edema polmonare, il 24 febbraio 1945 muore sul carro bestiame con in mano il vangelo e il messale.
Nato da una famiglia contadina dell'Alto Adige, antinazista del gruppo Andreas Hofer Bund, Josef Mayr-Nusser rifiutò di prendere la cittadinanza tedesca durante le "opzioni" del '39. Fu arruolato forzatamente nelle SS il 7 settembre 1944, costretto a lasciare la moglie ed il figlio Albert, di appena un anno. Un mese dopo a Konitz nella Prussia occidentale si rifiutò di prestare giuramento. 

Francesco Comina, giornalista e scrittore, nel libro "L'uomo che disso no a Hitler" ripercorre la vita ed il pensiero di Mayr-Nusser, dichiarato beato il 18 marzo 2017. 

La presentazione del libro, a cura della casa editrice Il Margine di Trento avrà luogo a Cognola presso il Centro Civico venerdì 26 maggio alle ore 18. 

Francesco Comina è laureato in filosofia, e giornalista professionista. Redattore del quotidiano "L'Adige", collabora con i periodici "Mosaico di pace", "Segno nel mondo", "Il Margine" e "Notiziario della Rete Radié Resch" dove cura la rubrica "Nonviolenza attiva". È coordinatore del Centro per la pace del comune di Bolzano. Ha pubblicato: insieme con P. Casaldaliga, M. Barros e A. Zanotelli, Giubileo purificato (Bologna, 1999); con M. Lintner e C. Finka, Luis Lintner: Mystiker, Kämpfer, Märtyrer (Bolzano 2004, traduzione italiana Due mondi una vita (Bologna 2004); Non giuro a Hitler (Milano, 2000), su Josef Mayr-Nusser; Il sapore della libertà. In dialogo con Marcelo Barros (Molfetta, 2005); Qui la meta è partire. In dialogo con Arturo Paoli (Molfetta, 2005).
Per Il Margine ha pubblicato Il monaco che amava il jazz. Testimoni e maestri, migranti e poeti (2006), Sulle strade dell'acqua. Dramma in due atti e in quattro continenti (2008), con Eduardo «Mono» Carasco Inti Illimani. Storia e mito (2010), Il cerchio di Panikkar (2011); con Luca Bizzarri ha curato il libro di Ágnes Heller I miei occhi hanno visto (2012).

Modera l'incontro Vittorino Rodaro.


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