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Torna a trento il Teatro della Meraviglia

Si aprirà il 22 febbraio al Teatro Sanbàpolis la seconda edizione della rassegna di spettacoli e lezioni-evento per alimentare la curiosità e la passione verso la scienza. La proposta è nata dalla collaborazione tra Università, Opera Universitaria, Compagnia Arditodesio e Teatro Portland. In programma cinque spettacoli e quattro “augmented lectures”. Informazioni e biglietti su: www.teatrodellameraviglia.it
Cinque spettacoli dedicati alla scienza e quattro “augmented lectures”, percorsi di esplorazione scientifica animati sotto forma di narrazione-spettacolo saranno messi in scena dal 22 al 4 marzo al Teatro Sanbàpolis di Trento. Anche quest’anno l’offerta spazia tra le proposte più interessanti nel panorama nazionale rivolte ad un pubblico vasto e curioso, non necessariamente esperto di scienza, ma che vuole essere incuriosito e trasportato verso un mondo dove la Meraviglia è la parola chiave. Un Festival, dunque, per chi ama il teatro e per chi ama la scienza, per gli appassionati dello spettacolo dal vivo e i giovani delle scuole che vogliono farsi affascinare. 
Dante “cosmonauta”, gli ultimi passi sulla Luna, l’intelligenza artificiale, l’antimateria, la potenza dei numeri e il genio di un Leopardi amante della scienza: il viaggio del Teatro della Meraviglia porterà gli spettatori attraverso questi e molti altri argomenti di scienza. Il racconto si snoderà nei vari appuntamenti attraverso spettacoli e augmented lectures, vere e proprie lezioni “aumentate” dalla presenza di un artista in scena assieme allo scienziato che hanno l’obiettivo ambizioso di favorire la conoscenza, di appassionare, coinvolgere e comunicare il mondo della scienza con linguaggi accattivanti e coinvolgenti.
La seconda edizione della rassegna “Teatro della Meraviglia” è stata presentata in Rettorato dai rappresentanti delle istituzioni promotrici: l’Università di Trento (con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze fisiche del Dipartimento di Fisica il cui responsabile è il professor Stefano Oss), la Compagnia Arditodesio/Teatro Portland e l’Opera Universitaria che hanno rafforzato la collaborazione avviata negli anni anche grazie all’istituzione del Jet Propulsion Theatre, un laboratorio permanente di creazione teatrale ispirata alla scienza.
«Il “Jet Propulsion Theatre” è un’intesa riuscita fra i mondi della scienza e del teatro, che vede coinvolti in prima persona protagonisti sia della fisica che dell’arte» spiega Lorenzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica. «Il Dipartimento sostiene ancora e con maggiore convinzione la seconda edizione di quest’iniziativa di comunicazione scientifica».
«La scienza ci trasforma e quotidianamente ci spinge ai confini di una esistenza spesso difficile da interpretare» commenta Andrea Brunello, direttore della Compagnia Arditodesìo/Teatro Portland. «Il genere umano è spericolato e creativo: la scienza e l’arte sono le due cose più preziose che abbiamo. Il Teatro della Meraviglia le celebra senza esitazioni e con grande passione. Racconta il lato umano della scienza. Artisti e scienziati invitano il pubblico a riflettere, capire e conoscere alimentando curiosità e processi di conoscenza in modo professionale e accattivante, appassionato e responsabile, divertente e scientifico».
A ospitare anche questa rassegna sarà il Teatro Sanbàpolis di Trento: «Teatro e scienza sono tradizionalmente considerati due ambiti del sapere estranei e apparentemente inconciliabili, eppure, da sempre non esiste tema più ‘spettacolare’ di quello scientifico. La ‘scienza sul palco’ del teatro Sanbàpolis, proposta dal Teatro della Meraviglia, oltre ad essere scienza che diverte e che favorisce la conoscenza, può diventare anche occasione d’incontro tra studenti e territorio, rendendo più vivo e partecipato lo studentato San Bartolameo e l’attiguo polo culturale-sportivo Sanbàpolis» sottolinea Alberto Molinari, presidente dell’Opera Universitaria di Trento
«Riuscire a veicolare l’emozione e la passione per la ricerca scientifica, utilizzando il linguaggio non formale e la drammatizzazione di vicende anche umane è un traguardo importante per arricchire la disciplina “dura” dei fisici di una valenza espressiva che la avvicina a un pubblico più vasto» aggiunge Stefano Oss, responsabile del Laboratorio di Comunicazione delle Scienze fisiche. «Tutto ciò permette anche ai fisici di riflettere sul loro modo di insegnare e di relazionarsi con gli studenti, andando oltre la tecnologia e il formalismo tradizionale. Per questo abbiamo investito nella collaborazione con teatro Portland per dar vita al “Jet Propulsion Theatre”, un’intesa fra i mondi della scienza e del teatro che vede coinvolti in prima persona protagonisti sia della fisica che dell’arte».

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