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Paolo Mieli a Trento presenta il nuovo libro: "In guerra con il passato"

Giovedì 1 dicembre 2016 Le Gallerie, Piedicastello – Trento ore 18.00

La Fondazione Museo storico del Trentino invita la cittadinanza alla presentazione del volume "IN GUERRA CON IL PASSATO. Le falsificazioni della storia" di Paolo Mieli (Milano, Rizzoli, 2016).

Assieme all'autore Paolo Mieli intervengono Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Modera Giampaolo Pedrotti.

C’è un conflitto che attraversa la storia ma non è stato mai apertamente dichiarato. È quello in cui il passato viene piegato alle necessità del presente. E ciò accadeva tanto ai tempi di Ottaviano e Cesare quanto al termine della seconda guerra mondiale, dopo gli anni di piombo o durante i conflitti in Medio Oriente. È un’operazione destinata a provocare danni incalcolabili, “primo tra tutti quello di disarmare le generazioni che dovrebbero essere pronte ad affrontare le guerre, purtroppo non metaforiche, di oggi o di domani”. Paolo Mieli nel suo ultimo libro condu ce il lettore in un viaggio lungo i secoli, durante il quale affronta e demolisce alcuni dei nostri miti più comuni alla luce di fatti e documenti, offrendo spesso una visione alternativa a quella ufficiale. Per farlo è necessario applicare i rimedi contro la manipolazione e la contraffazione: la disponibilità a rivedere i propri giudizi sui fatti e sui personaggi, la consapevolezza che spesso anche la parte “giusta” ha commesso atti riprovevoli e l’attenzione a non cercare a tutti i costi negli eventi i retroscena delle posizioni politiche del presente. Perché il fatto che tutti usino il passato nelle discussioni quotidiane è “la miglior ragione per studiare sul serio la storia” e per affrontare anche i temi più cari alla nostra memoria collettiva con “una buona dose di imperturbabilità”.

Paolo Mieli, giornalista e storico, negli anni settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, è stato giornalista all’“Espresso”, poi a “La Repubblica” e a “La Stampa”, di cui è stato anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 ha diretto il “Corriere della Sera”.


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