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Nello Petrucci - Chico Forti sono io

Mercoledì 8 febbraio, in occasione del 63° compleanno di Chico Forti, sarà presentata a Trento presso Palazzo Benvenuti sede della Cassa Rurale di Trento la scultura in marmo "Chico Forti sono io", dell’artista Nello Petrucci. L'opera resterà esposta in maniera permanente a Trento, città natale di Chico Forti. La manifestazione è sostenuta dal Comune di Trento e dal Consiglio Regionale.

"Chico Forti sono io" come un mantra "Mukti" che in sanscrito significa "rilascio", liberazione. La pesantezza, la durezza, il peso, sono tutti elementi che scaturiscono dal lavoro in marmo. Qui la figura del protagonista risulta piegata, non dà lo sguardo all’interlocutore: è un invito ad avvicinarsi, a scoprire la sua sofferenza e il suo stato d’animo. Una mano di Chico è intrappolata, incastrata in quella pesantezza di quelle "sbarre di marmo" che evocano indignazione; l'altra è l'espressione di una rabbia, di uno stato d’animo represso, un istinto naturale alla sopravvivenza, alla speranza.
Un simbolismo molto forte che oltrepassa il caso particolare per una visione più generale: prigionieri inconsapevoli di questa obsolescenza continua delle tecnologie e degli oggetti in cui momentaneamente gli uomini si incarnano, l'arte risveglia lo spirito, l'io interiore contro le catene e la limitatezza del corpo e del modo.
La scultura, presentata nella sua prima versione in cementite a Pompei lo scorso settembre, ha un’altezza di circa 200 centimetri per 80 ed è stata realizzata da Robot City, art-engineering company leader, insieme all’imprenditore Gualtiero Vannelli (fondatore di Civita di Marmo), dalla famiglia del tenore Andrea Bocelli e Veronica Berti (legati da una forte amicizia a Chico Forti) e con il supporto di Conteply Art & Investment. Tutti uniti per dare voce, anche attraverso l’arte, alla causa del rimpatrio del nostro connazionale.

"In una delle sue lettere Chico mi ha mandato una sua poesia - ha detto Petrucci - con un incipit ispirato alla Libertà: "Sognare è come respirare, non ne posso fare a meno". Un verso come un colpo di cannone in direzione delle nostre coscienze. Anni fa, in India, entrai nella casa di Gandhi. Di quel viaggio conservo un pensiero che non mi ha mai lasciato: "Finchè porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita". E tra i grandi sogni dell'uomo non può mai mancare la Libertà. "Chico sono io" è il mio semplice contributo per alimentare e difendere la Libertà!". La negazione della libertà è una ferita permanete nell’ anima, può l’arte essere quel soffio.


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