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Folk&punk...non i soliti cantautori

Non i soliti cantautori... serata tra folk, punk e parole in libertà al Pub L'Angolo dei 33 sabato 20 dicembre con due artisti d'eccezione...

Caso

folk bergamo

"La Linea Che Sta Al Centro segna la strada percorsa fino ad ora e la direzione che si è deciso di prendere. Collega punti distanti, diversi mondi, diversi tempi e diversi modi di vedere le cose. Gli errori commessi e gli stimoli per continuare (Poco Memorabile, Andata e Ritorno, Motore) i libri profondi e le canzoni leggere (Senza Luna), i suoni acustici e quelli elettrici (Parete Nord), i guai della vita e l'ironia per affrontarli (Un Anno Terribile, Orsa Minore) si alternano, si toccano e si mischiano. Convivono e stanno bene insieme.
La Linea Che Sta Al Centro è il nuovo disco di Caso, quello più completo nei suoni, più eterogeneo e con sguardo più maturo; è il primo in cui Caso si svincola dal solo suono acustico concedendosi anche qualche parentesi elettrica, alcune tracce di batteria e arrangiamenti più studiati. Fondamentale in questo è stato l'aiuto di Pierluigi Ballarin (The Record's) che oltre aver registrato ha collaborato e contribuito alla produzione." da Rockit.
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Gab de la Vega
acoustic punk brescia

"Gab De La Vega si stacca momentaneamente dal suo progetto principale, i The Smashrooms, per dedicarsi al suo progetto solista, armato di chitarra acustica e nient’altro se non della sua voce e della sua voglia di immaginare un mondo migliore di quello che stiamo attualmente vivendo. È questo che trasuda il suo lavoro ‘Songs Of Existence’, dieci tracce per una mezz’ora di ballatone melodiche anche se ridotte all’osso, atmosfere tragiche e critiche ma speranzose, cantate con voce chiara e grave. La fiducia in un futuro si dimostra subito in apertura con ‘Songs Of Resistance’ con le line “I’ve got a plan and a tank full of gas” e “’cause to be is not to live | you call it existence – but you don’t resist”, che esprimono in gran parte il pensiero di Gab, ovvero che il primo nemico siamo noi stessi e se si vuole cambiare qualcosa dobbiamo essere noi i primi a farlo, in quanto ogni nostra azione è sempre politica. Trovano spazio, come dicevo, anche pezzi più o meno apertamente critici (‘My Name Is A Badge’, ‘You Vs Me’, ‘As We See The World Collapse’), ma ciò non distoglie dall’idea di fondo di Gab, della quale, quale che sia la nostra concezione politica, dovremmo fare tutti un po’ tesoro." da Salad Days.
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