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Pier Augusto Breccia e Adriano Fida, mostra a Palazzo Trentini

Dal 3 ottobre al 2 novembre negli spazi espositivi del Consiglio provinciale, a palazzo Trentini,ì ci sarà  l' esposizione personale di Pier Augusto Breccia e di Adriano Fida.

Pittura ermeneutica e Astrattismo magico danno il titolo alla nuova, doppia mostra che la Presidenza del Consiglio provinciale propone a palazzo Trentini, a partire da martedì 3 ottobre e per l'intero mese. Chiusa la rassegna delle opere di Carla Bertoldi e Annalisa Filippi, è ora l'occasione di apprezzare, negli spazi dedicati di via Manci 27, il percorso creativo di due artisti già noti tanto alla critica quanto al pubblico nazionale e internazionale.

Pier Augusto Breccia (Trento, 1943) e Adriano Fida (Reggio Calabria, 1978) sono personalità diverse per origine, biografia e formazione. Entrambi sono oggi residenti a Roma.

Breccia, dopo una formazione scientifica e una lunga pratica medico-chirurgica, si congeda dalla professione nel 1985 per dedicarsi alla ricerca artistica, assecondando una forte predisposizione alla speculazione filosofica e mettendo a frutto il suo talento nel disegno. Con un linguaggio personalissimo affronta la complessità dell'uomo contemporaneo, interpretando l'arte pittorica come approccio ermeneutico all'individuo ed espressione simbolica della propria interiorità, con frequenti riferimenti alla cultura cristiana. Lungo la sua carriera riscuote successi in Italia e all'estero, a New York, dove risiede a lungo, e in altre città europee e americane. E' di nuovo in Italia dal 1966, impegnato in un programma espositivo ad ampio raggio. Dal 2003, anno di pubblicazione del suo manifesto artistico-filosofico, Breccia è considerato nel mondo dell’arte contemporanea come il caposcuola della "pittura ermeneutica" che, egli stesso afferma, "non è “un altro modo di dipingere” nel senso di una tendenza stilistica o di un “trend” d'avanguardia, ma piuttosto un altro modo di intendere l'arte". Nell'esposizione, una selezione dall'intera produzione pittorica di Breccia, oli su tela e disegni preparatori catturano per forme e colori lo sguardo del visitatore, invitato dall'artista a interpretare liberamente l'immagine offerta mediante la propria personale sensibilità e immaginazione.

Fida, cresciuto attraverso lo studio dei grandi maestri del passato, all'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e perfezionatosi nell'arte dell'affresco, sviluppa il suo lavoro a partire dalle radici classiche e dalla cultura di derivazione ellenistica della terra d'origine, rivitalizzandole con una poetica sognante, dal cromatismo potente e carica di una forte valenza simbolica ed espressiva. Dopo una produzione incentrata sull'allegoria del ciclo vitale naturale, con la serie delle Nature morte, Fida esplora il tema mitologico, con tutta la sua carica evocativa, e della divinità, che nei suoi lavori assumono, attraverso il tema del ritratto, le sembianze dell'uomo comune.

Il trattamento della tela e l'impasto dei colori, l'uso del chiaroscuro e della luce, marcano le origini culturali di questo artista, che recupera tecnicamente gli insegnamenti degli antichi maestri della pittura figurativa, fiamminga e caravaggesca, mantenendo tuttavia saldo l'ancoraggio con l'arte moderna. Già numerose le sue esposizioni in sedi prestigiose, a Roma, Napoli, Firenze, Milano, Venezia. Tra i riconoscimenti recenti: è selezionato da Vittorio Sgarbi per la mostra Expo Arte Italiana nell’ambito di Expo Milano 2015, dove vince il 1° premio nella sezione pittura; nello stesso anno è ospite della Biennale Internazionale della Calabria, quindi, nel 2017, è finalista all’International Arc Salon, il concorso di arte realistica più prestigioso degli Stati Uniti.


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