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Al Mets c'è l'incontro “Sguardi sulle scritte dei pastori”

Viene presentata mercoledì 29 marzo dalle 17.30 al METS-Museo etnografico trentino San Michele la ricerca "Sguardi sulle scritte dei pastori” dedicata ai 48.000 messaggi dipinti sulla roccia del Monte Cornón. Un lavoro portato avanti dall’istituzione museale di San Michele e sintetizzata nel volume “Sguardi sulle scritte dei pastori”.

A presentarla sarà la curatrice della ricerca e del volume (edito nelle Collane del Museo) Marta Bazzanella, funzionaria conservatrice del METS. Con lei anche l’archeologo Enrico Cavada e lo storico dell’arte Federico Troletti. In più di cinque secoli sugli spalti rocciosi del Monte Cornón in Val di Fiemme sono stati lasciati quasi 48.000 messaggi dai pastori che pascolavano pecore e capre affidate loro dai contadini del fondovalle. 

Il massiccio del Monte Cornón si trova sopra i paesi di Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme e Predazzo. Tutti i segni/scritte che i pastori hanno lasciato sono arrivati fino a noi perché i custodi delle greggi li hanno dipinti usando dell’ocra rossa reperibile sulla stessa montagna - il ból o ból de bèssa, di pecora -, chiamato così perché in passato serviva a contrassegnare le pecore. Per fissare il colore sulla roccia si avvalevano del latte degli stessi ovini o caprini mescolato, usando un ramoscello di ginepro, all’ocra rossa.


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