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Fase 2: "Riparta il trasporto pubblico", ma serviranno più autobus per garantire le distanze

L'appello dei sindacati a far ripartire a pieno regime, ma con le dovute misure di sicurezza, i trasporti pubblici in Trentino

La fase 2 riparta anche con il trasporto pubblico. A chiederlo sono i segretari trentini di Filt Cigil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, che rivolgono un appello alla Provincia affinchè si torni al più presto a ripristinare pienamente il servizio, ad oggi ridotto al minimo a causa dell'emergenza.  Certo, per farlo, serviranno non solo misure di sicurezza mai viste prima ma anche uno sforzo particolare dell'azienda di trasporto pubblico per mettere in strada più corse, e garantire quindi le distanze di sicurezza tra i passeggeri.

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"Per incentivare i cittadini a usare i mezzi pubblici e assicurare livelli adeguati di sicurezza e distanziamento dovranno circolare più mezzi e dovranno essere assicurate più corse, in proporzione agli utenti. Una decisione di questo tipo, seppur antieconomica in prima battuta,  potrebbe rivelarsi, almeno nel primo momento di ripartenza graduale delle attività e con le scuole ancora chiuse, vincente” si legge nella nota. 

"Bene l’obbligo di mascherine su autobus, treni e corriere ma i mezzi in circolazione dovranno essere da subito in numero sufficiente per garantire la distanza interpersonale - scrivono i sindacati -. E poi bisogna pensare al potenziamento in vista di settembre, quando le scuole potrebbero riaprire con doppi turni. Ci rendiamo che ragionamenti di questo tipo richiedono investimenti non di poco conto, ma non possiamo permetterci mezzi sovraffollati né disinvestire sul trasporto pubblico. Alla fine la maggiore spesa in questo settore sarà a tutela della salute”. 


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