Attualità

La Giunta taglia i contributi all'associazione famiglie tossicodipendenti

Il dem Manica interroga l'assessora Segnana: "Quante risorse avete destinato negli ultimi quattro anni al contrasto della tossicodipendenza?"

L'associazione Aft durante il progetto "I lenzuoli SOSpesi"

L’associazione famiglie tossicodipendenti (Aft onlus) di Trento è in grave difficoltà a causa dei tagli ai contributi decisi dalla Giunta provinciale. “Così è impossibile andare avanti, i tagli dei fondi ci stanno mettendo in difficoltà nelle tante attività per aiutare i nostri ragazzi”, si legge in due lettere inviate dall’associazione all’assessora provinciale alla Salute e politiche sociali Stefania Segnana.

Aft è un ente no-profit, un'organizzazione di volontariato convenzionata con il servizio Politiche sociali e abitative della Provincia. Fondata nel 1981 da un gruppo di famigliari, offre accoglienza, cura e sostegno a persone affette da patologie tossicomaniche e più in generale da problemi di dipendenza e accoglie famiglie offrendosi come punto di riferimento.

“In questi anni la Giunta leghista ha fatto svariati annunci in merito al contrasto alla tossicodipendenza ma, come troppo spesso accade, sono rimasti tali”, accusa il consigliere provinciale di minoranza Alessio Manica (Pd) che sul tema ha depositato ieri, mercoledì 7 settembre, un’interrogazione. Nel testo chiede all’assessora Segnana “in che modo intenda rispondere al grido d’allarme lanciato da Aft e se intenda o meno destinare più risorse al settore del contrasto alla tossicodipendenza e presa in carico delle patologie tossicomaniche”.

In particolare si chiede: perché siano stati ridotti i contributi ad Aft; se ci sia la volontà della Giunta provinciale di vedere Aft chiudere; se siano stati ridotti i contributi anche ad altre realtà simili; a quanto ammontino le risorse destinate negli ultimi quattro anni al settore del contrasto alla tossicodipendenza e presa in carico delle patologie tossicomaniche.

Nell’interrogazione Manica chiede poi conto anche delle precedenti questioni da lui sollevate sul tema e rimaste senza risposta. L’ultima interrogazione è di agosto: il dem chiedeva che fine avesse fatto il progetto provinciale di contrasto e cura del disagio giovanile legato alle droghe annunciato tre anni fa (a giugno 2019) e di cui non si è più saputo nulla.


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