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"Non torno in Trentino e la colpa è solo della politica"

Fugatti e l'orsa

In Trentino c’è stata sia a sciare sia per fare trekking, nelle località di Campitello di Fassa, Moena, Madonna di Campiglio e San Martino di Castrozza. Per lei, che ama la natura, i paesaggi, lo sport e gli animali, il Trentino era una meta favorita ma adesso lei, Margherita Gabbrielli, 47 anni, dalla provincia di Livorno, ha scritto una lettera alla redazione di TrentoToday per dirsi indignata da quando è emerso il caso dell’orsa JJ4. Questa è la lettera della nostra lettrice, che la nostra redazione pubblica integralmente.

"Scrivo in merito alla cattura di Jj4, esprimendo grande tristezza e rabbia nel pensare alla povera orsa, privata della prole e imprigionata come una criminale in un posto, a detta di molti, troppo angusto e nel cemento; ai tre cuccioli, non ancora del tutto autosufficienti, ormai abbandonati da soli nel bosco a un probabile destino di morte.

Sono convinta che l’orsa non sia un animale pericoloso e, semmai, che, alla presenza improvvisa del ragazzo, essendo in compagnia dei suoi cuccioli, possa aver attivato un istinto naturale e innato a tutte le specie (anche la nostra) di protezione materna percependo un pericolo.

L’orso per sua natura non è un predatore per l’uomo e non ha un’indole aggressiva se non viene disturbato, quindi l’orsa non ha nessuna colpa per l’accaduto perché si è trattato di un tragico incidente e per questo l’abbattimento non è una misura necessaria. L’orso normalmente è schivo alla presenza dell’uomo e non attacca se non provocato o sorpreso, infatti si è trattato del primo attacco mortale in Italia.

Ritengo ingiusto ed eticamente riprovevole che gli animali debbano pagare gli errori umani, vuoi per un approccio sbagliato o per disinformazione, vuoi per una scorretta gestione progettuale o per scelte politiche. Occorre il rispetto della biodiversità e la consapevolezza che quando andiamo nei boschi siamo ospiti nell’habitat degli animali selvatici e dobbiamo saperci rapportare in caso d’incontro, tutto questo per una possibile pacifica convivenza uomo-animale.

Le ordinanze di abbattimento di Jj4 e di Mj5 perpetrate dal presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti sono percepibili come una giustizia da “far west, che non mira a risolvere il problema, considerando anche che i genitori di Papi si sono dichiarati contrari all’uccisione dell’animale, quanto piuttosto a cercar di distogliere l’attenzione dalle carenze gestionali da parte degli incaricati alla gestione del progetto, inasprendo gli animi di tutti.

Non esistono animali “problematici” ed è allarmante il fatto che il povero orso trovato di recente morto, M62 (per il quale sono in atto indagini sulla causa di morte) fosse in una “black list” del presidente della provincia, solo perché accusato di essere “confidente” con l’uomo.

Temo che, anche a seguito di questi fatti, gli orsi in Trentino siano in grosso pericolo e sia necessario un pronto intervento di risoluzione definitivo con il trasferimento degli stessi in luoghi consoni e sicuri, perché trattandosi di animali selvatici non meritano di passare una vita braccati oppure chiusi in gabbie. Dunque la soluzione all’abbattimento dell’orsa esiste ed è il suo trasferimento.

Mi chiedo perché Fugatti faccia di tutto affinché non venga attuata, considerando anche che uccidendola potrebbe configurarsi il reato di danno erariale dato che l’orso è una specie particolarmente protetta facente parte del patrimonio indisponibile dello Stato. Questa politica non ha fatto altro che danneggiare un bel territorio, ricco di natura e meta turistica in ogni stagione a livello internazionale, perché è in atto un vero e proprio boicottaggio da parte di chi ama gli animali e per fortuna siamo veramente tanti, quindi la colpa di tutto questo non è della presenza degli orsi, ma di Fugatti.

Personalmente per le vacanze scelgo di andare in luoghi dove c’è almeno sensibilità, amore e rispetto per gli animali, perché, citando Gandhi, “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Concludendo spero che l’orsa JJ4 non venga uccisa e che venga liberata come gli altri plantigradi tra cui M49 imprigionati al Casteller, accogliendo semmai le richieste presentate dalle associazioni animaliste di rifugi per gli orsi in luoghi idonei al loro benessere psicofisico, perché non si tratta di essere buoni o cattivi, ma giusti.


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